I Viper David e Golia furono i primi coltelli tattici a fregiarsi del brand dell’azienda maniaghese: il debutto nel settore militare avvenne prima, con il Fearless, che però era marcato Tecnocut. A distanza di molti anni, entrambi sono ben lungi dall’andare in pensione e, anzi, sono stati recentemente riproposti in versione migliorata, non a caso denominata Evoluzione.
Lame drop point
I taglienti di Viper David e Golia hanno profili drop point e sono pensati come tuttofare per il settore militare e l’escursionismo, ma rispondono a esigenze differenti, da cui derivano due design diversi: il David predilige compattezza e maneggevolezza; il Golia è maggiormente a suo agio nei lavori da campo, grazie alla lunghezza più abbondante e al filo curvo.
Pur non essendo concepiti con il combattimento come compito primario, entrambi risultano adatti alla difesa ravvicinata. Viper ha utilizzato il D2, acciaio da utensili apprezzato per le sue doti meccaniche, con uno spessore che lascia pochi dubbi sulla robustezza. Per il miglior risultato, la lega è temprata sottovuoto e poi sottoposta a un doppio rinvenimento, seguito da trattamento criogenico.
Manico in micarta
La costruzione è a tutto codolo, senza riduzioni dello spessore, ma con fori di alleggerimento nel tratto al di sotto delle guancette. I pannelli in micarta sono fissati da due coppie di viti con intaglio esagonale, e vanno a comporre un’impugnatura sostanziosa, comoda, che si stringe saldamente.
Il ramo di guardia inferiore è ben sviluppato, mentre sul dorso c’è un incavo godronato, che lascia la possibilità di appoggiare il pollice anche più avanti. Al posteriore un tratto di codolo resta scoperto e, come il ramo di guardia inferiore, ospita un foro che permette di collegarli con del paracord.
Cos’è cambiato
Osservando due esemplari attuali accanto a uno dei primi, saltano agli occhi due differenze principali. La prima è la diversa finitura della lama, non più PVD “grigio arcobaleno”, ma una moderna Dark Stone Washed. La seconda riguarda le guancette, ora in Micarta canvas e senza la texture grippante Viperskin, che univa lavorazioni 3D e sabbiatura, sostituita da sette solchi nelle zone centrali. La presa resta efficace, ma ora è più confortevole per l’utente civile, che più di rado indossa i guanti. Il resto sono piccoli dettagli, che tuttavia la dicono lunga sui progressi fatti in questi anni da Viper: gli accoppiamenti sono più precisi, le incisioni laser più nitide, ed è molto più difficile scorgere tracce di utensile.
Fodero by Vega Holster
Il fodero è realizzato dalla toscana Vega Holster, e non è stato stravolto: è ancora in filato sintetico, con una tasca a soffietto nella parte anteriore, chiusa da una patella regolabile, destinata a conservare un affilatore, un accendifuoco o un multitool. Osservando da vicino si nota come abbia perso l’anima plastica estraibile, sostituita da uno spessore in gomma balistica lungo il perimetro, e come il lacciolo di ritenzione sia ora libero di ruotare intorno al suo perno di fissaggio, adattandosi anche alle esigenze dei mancini, a dispetto di quanto suggerito dall’imboccatura asimmetrica.
Il tessuto è evidentemente migliorato. Per quanto riguarda il porto, nulla è cambiato: sul retro resta l’interfaccia MO.L.L.E. , così come è ancora presente l’ampio passante da cintura velcrato, pensato per consentire la rimozione rapida. E della dotazione fanno tuttora parte l’estensione del passante e la cinghia regolabile, da utilizzarsi per il porto sulla coscia.
- Produttore: Viper, Maniago, viper.it
- Modello: David Evoluzione; Golia Evoluzione
- Designer: T.Rumici
- Materiale lama: Aisi D2 (59-60 Hrc)
- Materiale manico: Micarta canvas
- Lunghezza totale: 227 mm; 251 mm
- Lunghezza lama: 104 mm; 128 mm
- Spessore lama: 5,7 mm
- Peso: 264 g; 278 g
- Fodero: tessuto sintetico
- Prezzi indicativi: David 210 euro; Golia 220 euro
- Pro: gran lavoratori
- Contro: foderi ingombranti