Abbiamo chiesto al padre del Lionsteel Myto – Michele Pensato “Molletta” (autore anche del Lionsteel Rok)- di descriverci la genesi del progetto.
“E’ un progetto nato sull’esperienza del T.R.E., e più precisamente dall’esigenza di avere qualcosa di leggero e agevole da portare ma più grande, per cui ne eredita l’impostazione di base e la semplicità.
È il primo frame lock a non avere il manico integrale solido da 3,5 pollici, misura cara Oltreoceano. Ciò rende il Lionsteel Myto piu sottile del Rok, che per dimensioni è quello che piu gli si avvicina, e, quindi, meno ingombrante per il porto dove fosse previsto.
Porto Edc facilitato
Nella progettazione sono state pensate soluzioni per facilitare il suo ruolo Edc come la clip che lo fa sparire quasi completamente nella tasca e l’utilizzo di una punta di carburo di tungsteno sul terminale del manico adatto a rompere vetri in caso di emergenza; nella scatola di dotazione si trova un’altra vite priva di punta in tungsteno qualora questo dovesse risultare fastidioso.
Per la tecnologia utilizzata stiamo portando avanti un percorso di continui miglioramenti. Per i materiali abbiamo scelto acciai da polvere e titani alfa-beta. Ma abbiamo anche adottato nuovi cuscinetti per aumentare la stabilità della lama e nuove texture per i manici.
Infine, è stata realizzata una variante sperimentale del Lionsteel Myto, in pochi esemplari, con l’acciaio K390 al posto dell’M390”.
Troverete l’articolo dedicato Lionsteel Myto nel nuovo numero (104, febbraio-marzo 2021) di Coltelli, in edicola dal prossimo 5 febbraio.