Hardcore Hardware Australia è un marchio australiano che produce coltelli dal carattere spiccatamente operativo, pensati per resistere a impieghi pesanti e prolungati, in mano a utenti che non possono permettersi di non portare a termine ciò in cui sono impegnati. Nella nostra prima rassegna dedicata a questo brand, vi parleremo di un chiudibile, tre lama fissa e una penna tattica.
testo e foto di Tommaso Rumici
Molti ricorderanno la frase che dà il titolo a questo articolo, tratta dalla scena più famosa del film Mr. Crocodile Dundee in cui Paul Hogan, nei panni del protagonista, metteva fine a un tentativo di rapina estraendo un Bowie dalle dimensioni generose. Come tanti lettori sanno, una replica praticamente perfetta di quel coltello è attualmente prodotta da Down Under Knives, con il nome di Outback Bowie. Ma se a distanza di trentadue anni venisse girato un remake e Mick Dundee dovesse brandire un coltello di produzione attuale, su quale potrebbe cadere la scelta? Volendo un prodotto australiano, non tradizionale ma moderno, certamente l’Hardcore Hardware Australia BFK-01 GEN II non sfigurerebbe, incutendo lo stesso timore alla sola comparsa.
Hardcore Hardware Australia è infatti un’azienda specializzata nei coltelli da servizio: attrezzi pensati per militari, Forze dell’Ordine, pompieri e soccorritori. Facile immaginare quali siano le loro caratteristiche salienti: robustezza e prestazioni, frutto di un continuo contatto con chi opera sul campo, con tanto di servizio di sviluppo dedicato alle richieste istituzionali. Design, prototipazione e test avvengono in Australia, mentre la produzione viene suddivisa fra alcuni fornitori selezionati, che si occupano di taglio, lavorazioni CNC, bisellature e così via, per poi rimandare i semilavorati in Australia, dove vengono rifiniti e assemblati. Al momento, gli acciai usati sono AISI D2, o il suo corrispondente Böhler K110, il giapponese SKS93, il leggendario 440C e l’apprezzatissimo CPM S30V.
Mentre scriviamo questo articolo, il catalogo della casa comprende cinque famiglie di fissi, per un totale di una dozzina di modelli, una serie di folder, tre differenti penne, e quattro design di tomahawk. Prendete questi numeri come indicativi, dato che sul sito sembra non esserci proprio tutto, tanto che uno dei protagonisti del nostro servizio è assente.
Grazie al supporto delle coltellerie Maserin, che importano i prodotti Hardcore Hardware Australia, abbiamo selezionati alcuni modelli per darvi una panoramica sulla proposta dell’azienda, escludendo per ora i tomahawk, non ancora arrivati nel nostro Paese, a cui ci ripromettiamo di dedicare un altro articolo, non appena saranno disponibili.
MILF
Il MILF è l’unico folder attualmente sul sito di Hardcore Hardware Australia, ma la possibilità di scegliere fra ben quattro profili di lama (Wharncliffe, tanto, recurve e drop point) moltiplica l’offerta quanto basta, in attesa di novità. Per tutti, l’acciaio è il ben noto CPM S30V temprato nel range dei 59 – 60 HRC.
Per la nostra recensione abbiamo scelto il MILF-04, ovvero quello con la lama a profilo Wharncliffe, con biselli evidentemente concavi e filo interamente dritto, che termina in una punta acuminata e ribassata. I marchi sono tutti riuniti in un piccolo spazio sul piatto di lama sinistro, mentre dalla parte opposta c’è solo il logo del produttore.
Per aprire il tagliente si potrebbe usare il flipper, ma purtroppo il chiudibile ha due godronature di appoggio per il pollice, una sul dorso della lama e una appena più indietro, sul manico; proprio quest’ultima rende poco confortevole l’azionamento dell’appendice d’apertura, dato che dopo averla premuto l’indice finisce per sfregarci contro fastidiosamente. Fortunatamente c’è una seconda possibilità, decisamente più pratica: un piolo d’apertura ambidestro che può essere posizionato in uno qualsiasi dei tre fori presenti sulla lama, a seconda di dove risulti più comodo da raggiungere. Dato che il diametro dei buchi è differente, nella confezione ci viene fornito un maschio e tre femmine, ciascuna compatibile con una sola apertura.
La scelta di non ricorrere ai cuscinetti a sfere, preferendovi delle rondelle in bronzo, è in linea con la destinazione d’uso e con il divieto di smontare il coltello riportato nella documentazione, pena il decadimento della garanzia. Stando al cartaceo presente nella confezione, ci viene espressamente consentito solamente di regolare la tensione del pivot con una chiave Torx T10.
Sul blocco non c’è molto da dire, dato che si tratta del solito frame lock, possiamo solamente apprezzarne la robustezza e lamentarci della pressione necessaria per lo sblocco, eccessiva non in sé ma nuovamente a causa dei risalti di presa su cui si trova a spingere il pollice, che in caso di azionamenti ripetuti finiscono per essere inutilmente dolorosi.
La metà sinistra è in G10 nero lavorato 3D rinforzato, anche se non crediamo fosse necessario, da una cartella in acciaio. La parte opposta non è, come ci si potrebbe aspettare, in titanio bensì in AISI 420, con la medesima texture superficiale, che offre un’ottima presa, ulteriormente migliorata dalle varie godronature disseminate lungo il perimetro. Tutto il dorso è aperto, impossibilitato a raccogliere sporcizia, con i componenti separati solamente da spaziatori cilindrici.
La clip è robusta e decisamente elastica, con quattro punti di fissaggio in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di porto. Presente anche il foro per il lacciolo, sufficientemente ampio per il paracord.
Nella scatola troviamo una patch velcrata, un adesivo, tre pioli d’apertura, il certificato di autenticità, e un cartaceo con specifiche, istruzioni e consigli per la manutenzione.
Tre le versioni proposte: manico e lama neri, oppure impugnatura desert abbinata a tagliente nero o stone wash.
MFK-02 e MFK-04
Per rappresentare i lama fissa di Hardcore Hardware Australia non abbiamo scelto il BFK (Big Field Knife) citato in apertura, enorme e dunque non così pratico né semplice da portare, bensì due modelli della serie MFK (Mid Field Knife), ovvero lo 04 GEN II a profilo spear point modificato e lo 02 GEN II, con lama tanto. Il primo è più indicato per l’uso militare, complice il design che gli conferisce un’ottima penetrazione, mentre il secondo è più un attrezzo da lavoro, con la punta irrobustita per risultare più difficile da rompere, anche abusandone.
Se ce ne fosse bisogno, la propensione al combattimento dell’MFK-04 è testimoniata dalla presenza del ramo di guardia superiore, per quanto meno sviluppato di quello inferiore, in modo che il pollice possa scavalcarlo e appoggiare sul dorso godronato del tagliente. Sull’MFK-02 la stessa sporgenza è meno giustificata e risulta più che altro un fastidio: avrebbe potuto essere rimossa e non sarebbe mancata a nessuno.
Fedeli alla definizione di “coltello da campo medio”, gli MFK sono proprio un ottimo compromesso fra peso, robustezza e centimetri lama disponibili. La costruzione è, ovviamente, full tang con guacette in G10 tenute da tre coppie di viti; l’impugnatura che ne risulta è davvero comodissima, e grazie ai sottili canali che ricoprono i pannelli in fibra di vetro laminata, anche il grip è eccellente. Nella parte posteriore il codolo sporge per un buon tratto, e assume un profilo appuntito ottimo per funzionare da come percussore.
I due MFK sono a catalogo in versione nera, sia la lama che il manico, oppure interamente marrone.
MUK-01
La prima cosa che si nota confrontando il MUK-01, non presente sul sito ufficiale, con gli MFK è l’ulteriore irrobustimento della punta, qui portato all’estremo: ora la lama ha il finale tronco, neppure affilato, perfetto per fare leva o scavare, ma incapace di bucare alcunché. D’altronde questo modello, il cui nome esteso è Mid Urban Knife, è stato concepito come attrezzo multiuso per gli artificieri (EOD) e per l’impiego subacqueo. Il filo resta combo, mentre lo spessore della lama cresce notevolmente, superando i sei millimetri e mezzo.
Altri piccoli cambiamenti interessano il finale del manico, ora profilato a martello e con un diverso disegno dei fori: uno è rimasto circolare, mentre l’altro è diventato esagonale, in modo da poter essere usato come strumento di fortuna in abbinamento a degli inserti standard. La guardia superiore è presente anche sul MUK, e questa volta è proprio di troppo.
Non avendolo trovato sul sito ufficiale, non sappiamo se anche il MUK possa essere richiesto in variante desert in alternativa a quella nera, ma dato dove sono soliti operate attualmente i reparti EOD statunitensi, confidiamo di sì.
Foderi e patch
I tre lama fissa sono accompagnati da foderi in praticamente identici, composti da due metà in Kydex termoformato, successivamente unite da rivetti cavi che fungono da punti di fissaggio per cordini o altri sistemi di fissaggio. Diversi solamente gli accessori: la dotazione standard degli MFK prevede un passante tipo Tek-Lok realizzato da Dots, mentre il MUK arriva con lo stesso sistema ma anche due Molle-Lok da usare in alternativa, probabilmente in considerazione del suo impiego, verosimilmente limitato al personale operativo, che lo fisserà alle buffetterie con interfaccia MO.L.L.E. Non ci sono sistemi aggiuntivi di ritenzione, ma il bloccaggio assicurato dall’imboccatura della custodia è sufficientemente affidabile da non farne sentire il bisogno.
Nella confezione dei suoi fissi Hardcore Hardware Australia ha inserito un corredo analogo a quello visto parlando del chiudibile, ovviamente esclusi i pioli d’apertura. L’unica differenza, oltre al passante in più fornito col MUK, è la patch abbinata all’MFK-04: non più il logo dell’azienda, con teschio, iniziali e coltelli incrociati, ma un arrabbiatissimo facocero rosso.
TWI-02
L’acronimo TWI sta per Tactical Writing Instrument, ovvero strumento di scrittura tattico, in sintesi una penna che all’occorrenza funge anche da percussore.
Il corpo, così come il tappo rimovibile, è realizzato in alluminio serie 6000 anodizzato solamente in nero opaco, e nella parte posteriore porta incastonata una sfera d’acciaio temprata a 46-48 HRC, che ha la durezza necessaria a sfondare anche vetri automobilistici.
Quando la penna è chiusa, il pollice appoggia sulla parte superiore del tappo, in un incavo scalinato che ne migliora la presa permettendo di imprimere molta più forza. Anche il resto del corpo è movimentato da solchi e zigrinature, anch’essi con lo scopo di massimizzare il grip, in vista dell’impiego come percussore.
Alla base del puntale e all’interno del tappo ci sono due O-ring in gomma, che rendono la penna resistente all’acqua. Solitamente i tappi sono a vite o a pressione, mentre Hardcore Hardware Australia ha optato per una soluzione ibrida: quando si chiude la penna lo si avvita, mentre quando la si apre e lo si aggancia nella parte posteriore, si blocca a pressione.
La clip da tasca è grande e molto robusta, nera come il resto della penna e decorata con il logo dell’azienda, inciso a laser.
Al momento di cambiare il refill, la possibilità di scelta sarà massima: il TWI accetta qualsiasi ricambio tipo Parker, compresi i refill Fisher Space Pen, purché si monti il piccolo adattatore plastico con cui sono solitamente forniti, che li allunga portandoli alla dimensione dei Parker. Il produttore suggerisce proprio i Fisher, in virtù delle migliori prestazioni.
Specifiche
Produttore: Hardcore Hardware Australia
Web: hardcorehardware.com.au
Modello: MILF; MFK; MUK; TWI-02
Materiale lama: S30V; D2; D2; —-
Materiale manico: 420 + G10; G10; G10; alluminio
Lunghezza: 211 mm; 267-270 mm; 260 mm; 149 mm
Lunghezza lama: 90 mm; 142-144 mm; 138 mm; —-
Spessore lama: 4,9 mm; 6 mm; 6,6 mm; —-
Diametro: —-; —-; —-; 14,2 mm
Peso: 212 g; 318-350 g; 380 g; 52 g
Tipo di blocco: frame lock (MILF)
Fodero: —-; Kydex; Kydex; —-
Prezzi indicativi: MILF 277 euro; MFK 297 euro; MUK 297 euro; TWI-02 49 euro
Pro: robusti ed efficaci
Contro: guardie MFK e MUK
1- Al di là del nome discutibile, il MILF è un chiudibile tattico dall’indubbia robustezza, ottenuta senza compromettere le doti di taglio. Il manico semplice e spazioso permette di maneggiarlo bene anche coi guanti.
2- Da chiuso il MILF ha ingombri regolari, che ben si prestano al porto in tasca o sul gilet tattico. La clip è molto robusta ed elastica, perfetta per l’impiego in qualsiasi situazione, decorata con il logo dell’azienda inciso a laser.
3- L’apertura con il flipper non è comodissima, a causa delle godronature di appoggio per il pollice. Per fortuna i tre fori realizzati sulla lama possono essere usati per fissare un piolo ambidestro, scegliendo la femmina del diametro corrispondente, fra quelle in dotazione.
4- La patch velcrata presente nella scatola di quasi tutti i modelli, ad eccezione dell’MFK-04, riporta un teschio, e le tre iniziali dell’azienda, separati da due coltelli incorciati, dal design inconfondibile. E’ realizzata in PVC che si illumina al buio.
5- A coltello chiuso il flipper sporge a sufficiente tra le due metà del manico. Il sistema di blocco, come si può intuire dal generoso taglio dell’elemento elastico, è frame lock. Si noti vicino al pivot una delle quattro sedi per il fissaggio della clip.
6- Dal basso verso l’alto, i tre lama fissa scelti per questa panoramica: MFK-04, MFK-02, MUK. Il primo è decisamente portato per il combattimento, il secondo è un tuttofare da campo, mentre il terzo è un utensile specifico, pensato per artificieri e subacquei.
7- Tutti i taglienti hanno il filo combo, sempre utile in ambito militare, dove ci si può trovare a dover tagliare in velocità materiali difficili da aggredire con il solo filo liscio, soprattutto se già consumato o affilato alla grana sbagliata.
8- I foderi che corredano i tre fissi sono praticamente identici, in Kydex rivettato. La robustezza è ottima, e la ritenzione assicurata dall’imboccatura è tale da non far rimpiangere la mancanza di un lacciolo o altri sistemi aggiuntivi.
9- Il codolo del MUK, a sinistra, ha un profilo differente da quelli degli MFK. Il primo è piatto e ha un foro esagonale, che in caso di emergenza permette di girare i bit standard; il secondo ha due fori circolari e termina a punta, per essere impiegato come percussore.
10- La patch che accompagna l’MFK-04 si differenzia nettamente da quella presente nelle scatole degli altri modelli: raffigura un aggressivo facocero rosso, che stringe fra i denti un coltello HHA. Sempre in PVC, non brilla al buio.
11- I foderi in Kydex sono accessoriati con un passante Tek-Lok realizzato da Dots. Solamente il MUK viene fornito arriva con anche due Molle-Lok, da utilizzare in alternativa, probabilmente in previsione dell’impiego militare.
12- Il Tactical Writing Instrument 02 altro non è che una penna tattica. Il produttore ha deciso di montarci un refill di tipo Parker. Oltre a quello inserito nella penna, all’interno della confezione ce ne viene fornito uno di riserva.
13- Il puntale è in buona parte zigrinato, per un ottimo grip. Curiosa la soluzione adottata per il tappo: per chiudere la penna lo si avvita, mentre per fissarlo al posteriore durante la scrittura, si utilizza un sistema a pressione.
14- Una penna in alluminio non è sufficientemente robusta da sostenere l’uso frequente come impact tool. Per questo all’estremità posteriore del TWI-02 c’è una sfera d’acciaio temprata a 46-48 HRC.
15- La parte superiore del tappo ha una rientranza lavorata a scalini concentrici, che offre un eccellente appoggio al pollice durante l’impiego come percussore. La clip, robusta e funzionale, ha una zona più larga in cui è inciso a laser il logo Hardcore Hardware Australia.